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Marketing

Promozioni in estetica? Macché, smetti subito di fare promozioni!

Promozioni in estetica: tre parole che, quando sono messe vicine, mi fanno sempre venire il mal di pancia.

Fidati di me: smetti subito di fare promozioni nel tuo centro estetico e, invece, iniziare a impostare il tuo marketing per fare schizzare i tuoi guadagni alle stelle.

Questo perché fare promozioni continue è pericolosamente nocivo se vuoi davvero guadagnare con il tuo centro estetico.

In questo articolo voglio quindi svelarti l’impostazione che utilizzano tutte le mie allieve e che rendono le loro promozioni davvero efficaci e remunerative.

Vedi, le promozioni nel centro estetico – intese come promuovere all’esterno il proprio centro – non sono ovviamente dannose di per sé: come la maggior parte degli strumenti è l’UTILIZZO che ne fai a determinare l’efficacia.

Se abusi delle promozioni e le imposti in modo sbagliato, quello che fai è uccidere la percezione di valore del tuo istituto e attirare sempre di più clienti a bassa spesa.

Tradotto: lavori come una pazza e non guadagni una mazza…(ne farò il titolo di un libro, prima o poi).

Perché avviene questo?

 

Perché il 99% delle promozioni in estetica sono programmate -letteralmente- per mangiare margini all’attività e incasinare il centro?

I problemi sono principalmente 2:

  1. Il primo è un problema di atteggiamento imprenditoriale sbagliato nei confronti dello strumento “Promozione in estetica”
  2. Il secondo è un problema di ignoranza nel senso stretto del termine.

Cioè la quasi totalità dei titolari non sa – perché nessuno lo ha mai insegnato- quali sono le regole per rendere un promozione davvero redditizia.

Analizziamo e risolviamo.

Che intendo per “atteggiamento”?

Mi spiego subito facendoti una domanda diretta:

  • In base a cosa hai scelto la promozione da fare questo mese (o il mese passato)?
  • Suggerimento del tuo rappresentante di fiducia?
  • Creatività personale?
  • Semplicemente ti arriva la locandina dalla casa cosmetica e tu la esponi?
  • Usi la locandina creata dalla azienda di beauty coaching che ti dà una bella – quanto inutile – locandina standard di promo che funzionavano 2 anni fa?

Capisci cosa intendo?

Se hai risposto in modo affermativo significa che il tuo atteggiamento nei confronti delle promozioni in estetica è davvero rischioso.

Significa che non hai un vero metodo per creare promozioni davvero efficaci per la tua realtà ma probabilmente pensi che la promozione sia qualcosa che “funziona di per se’” e che quindi basta esporre una locandina magggica o un messaggio preconfezionato speciale per riempire la tua agenda di appuntamenti.

Il problema non è la promozione… sei tu.

Fino a quando penserai che la soluzione ai tuoi problemi di utile aziendale è qualcosa di ESTERNO.

Fino a quando aspetterai il miracolo che qualcun altro -non tu!- deve realizzare nel tuo istituto.

Fino a quando crederai che la soluzione sia la giornata porte aperte della casa cosmetica, la nuovissima strategia di marketing collegata alla nuovissima apparecchiatura da 30.000€, l’ordine di prodotti super conveniente se acquistato PROPRIO ORA…

Allora, permettimi di dirtelo che è giusto che tu non ottenga quello che vorresti dal tuo istituto.

È il tuo atteggiamento che è sbagliato, non solo nei confronti delle promozioni in estetica, ma della intera gestione del tuo centro.

 

Non esistono scorciatoie per i risultati. Non ci sono scorciatoie per fare utili. Devi TU studiare e imparate COME funziona davvero il marketing e cosa significa fare oggi l’imprenditrice del tuo centro.

I tuoi fornitori ti vogliono dipendente da loro e dal loro magazzino.

I “business coach” di cui oggi abbonda il mercato ti vogliono dipendenti dalla loro figura.

Quello che invece devi fare è essere TU stessa consapevole e preparata.

Questo significa cambiare atteggiamento: prendere tu in mano il timone del tuo centro e…d elle tue promozioni.

E qui che arriviamo al 2° problema, e cioè, COME IMPOSTI le tue promozioni.

Qui non c’è filosofia… è pura pratica.

O le imposti in modo corretto perché sai COME fare oppure NO. 

Non c’è la via di mezzo.

Anche se l’argomento è vasto ed è impossibile trattarlo in modo approfondito in un articolo (le nostre allieve del Master studiano questi aspetti per almeno un anno!) voglio comunque darti 5 regole base che ti faranno evitare gli errori “ammazza-utile” ogni volta che esponi un nuova locandina.

Se non inizierai subito a gestire consapevolmente le tue strategia di marketing, sarai destinata a non ottenere quello che ti aspetti: nessun nuovo cliente e nessun incremento degli incassi.

Anzi, delle promozioni in estetica gestite male, anche se non te ne accorgi subito, aumentano le tue spese e, soprattutto, si mangiano i margini, il tuo guadagno vero. 

Quindi, se anche ti portano un maggior incasso nel breve periodo, ti stanno letteralmente danneggiando.

 

Le 5 regole per creare promozioni nel centro estetico di successo, tutto l'anno

1. NON offrire sconti alla a caso, offri BONUS

Puoi offrire sconti in 2 modi:

A) Lo sconto vero e proprio, ad esempio il trattamento XY con un prezzo scontato del 10%, 20% o anche 40% o 50%.

B) lo sconto inserito nei “pacchetti”, ad esempio acquistando 10 da €50 il costo totale è di €420 invece di €500.

Quello che non consideri è che con questo tipo di offerte in realtà crei un doppio danno alla tua attività: perdi la marginalità sui trattamenti che vendi e abbassi la percezione del valore di quello che offri.

Il cliente tende infatti a pensare che, se offri un trattamento ad un prezzo più basso, significa che quello è il prezzo reale del trattamento.

Offri piuttosto un Bonus se il cliente farà l’acquisto entro la data che vuoi tu o con pagamento anticipato.

Se acquisti il Kit xy entro la data z avrai un bonus di 20€ 

Oppure

Se paghi il programma “Bella&Snella” da 500€ in un unica soluzione ricevi un
ulteriore Bonus di 100€ da spendere in trattenenti viso-corpo 

In questo modo salvi la percezione di valore ma dai comunque un bel vantaggio al tuo cliente.

Lo sconto utilizzalo esclusivamente per il lancio di un nuovo prodotto/trattamento/programma come ad es:

“Puoi aderire nuovo programma di epilazione “Menu Pilu Pe’Tutti” ad € 200
anziché € 280 SOLO se lo prenoti entro il …

L’importante è che questa promozione con sconto la utilizzi SPORADICAMENTE (non TUTTI i mesi per TUTTI i servizi) e solo nella modalità che ti ho descritto.

2. NON proporre le offerte a tutte le clienti del centro, fai proposte mirate

Diciamo che questo mese hai introdotto un nuovo trattamento corpo e lo vuoi promuovere ad un prezzo vantaggioso (è un “lancio” di un nuovo trattamento, quindi te lo concedo)

Diciamo a 45€ anziché 70€ SOLO per questo mese. (È solo un esempio, per essere precisi bisogna fare il calcolo del tuo costo orario reale!)

Ora, se proponi la stessa promozione indistintamente a tutte le clienti del centro e cioè contemporaneamente

  • alle clienti fedelissime che vengono ogni settimana (anche più volte)
  • a quelle che passano solo una volta al mese per i servizi
  • a quelle che vengono ogni tanto e magari solo in alcuni periodi dell’anno.

E in più hai persino la bella idea di pubblicarla su Facebook o inviare un sms a tutte le clienti proprio per essere sicura di farlo sapere proprio a tutte, quello che avverrà in questo modo è che:

A. la tua promozione verrà ignorata da molte delle tue clienti, che la considereranno sempre troppo cara;

B. Sarà acquistata da clienti che avrebbero acquistato anche a prezzo pieno,

C. Verrà trascurata o non compresa proprio da quelle clienti per le quali sarebbe
stata più indicata.

Piuttosto dividi la tua banca dati in modo tale da distinguere le tipologie dei tuoi clienti e di promuovere in modo mirato.

Un trattamento corpo in lancio a 45€ è assolutamente inutile promuoverlo a chi fa solo estetica base (a loro va proposto il “civetta”) ma va promosso in modo mirato a chi già è motivato a trattare il corpo e può avere interesse a valutare la novità.

3. Fai sempre scadere le promozioni nella data effettiva di scadenza

Se concedi il vantaggio della promozione anche DOPO la scadenza comunicata, stai attuando un ottimo modo per perdere completamente credibilità!

Su questo devi essere inflessibile: le tue clienti devono sapere che scadenza e vantaggi sono reali.

In altro modo, per piacere, evita di mettere qualsiasi scadenza.

4. NON fare promozioni solo per l’urgenza di incasso

Moltissime promozioni in realtà nascono in fretta e furia per risolvere il problema dell’incasso del mese in corso.
Conosco titolari che sono talmente abituate ad avere una promozione nuova ogni mese che, senza, non sanno cosa proporre alle loro clienti.

Le promozioni mensili soffrono di una sorta di miopia gestionale: non guardano al futuro.

E’ facile risollevare l’incasso di un mese ma, se non inizi a pensare al tuo marketing con un orizzonte di almeno 3 o 6 mesi, continuerai ad avere un centro che sopravvive da un mese all’altro, e sarai costantemente vittima di tutti gli imprevisti che possono farti “bucare” il mese.

Devi conoscere le strategie più efficaci da attuare a Luglio per avere l’agenda piena anche a Settembre.

A Settembre devi lavorare già per Novembre e Dicembre.

Devi imparare a fare un piano di marketing annuale non a dipendere dalle promo mensili che ti fornisce qualcun altro.

5. Definisci SEMPRE un budget

Ogni strategia di marketing ha un costo e richiede un investimento.

Non intendo necessariamente un costo vivo in euro (come, ad esempio, la spesa per l’acquisto di pubblicità), ma un costo che la tua azienda sostiene in modo indiretto (ad esempio quando offri il sesto trattamento in omaggio se la cliente acquista e paga in anticipo un programma di cinque trattamenti, nel classico 5+1).

In entrambi i casi devi sempre definire a priori un budget preciso: “per questa strategia quanto posso investire/spendere?” è la domanda che devi farti PRIMA di attuare la promo.

Se non definisci un budget:

a) la tua promozione può fallire perché non viene correttamente sostenuta

b) non puoi in alcun modo sapere se è andata bene o male perché -ti svelo un segreto!

Per valutare l’efficacia di una promozione in estetica devi avere dei numeri da analizzare, non basta dire “alle clienti è piaciuta molto, l’anno prossimo la faccio ancora”.

Chiaro?

Ecco, queste 5 regole le devi tenere sempre presente ogni volta che stai per esporre qualcosa o comunicare un promo a qualche tua cliente.

SEMPRE.

In caso contrario ricordati che stai semplicemente mettendo il turbo alle perdite del tuo centro. Stai inconsapevolmente affossando sempre di più o tuoi guadagni.

Quello che oggi ti chiedo è:

Quando ti deciderai ad impostare la tua attività perché faccia davvero utili?

Quando inizierai ad impostare il tuo centro perché ti dia il tempo libero che vuoi?

Le promozioni in estetica sono uno strumento che se non sai come gestire ti affosserà ancora di più.

Ricorda: l’imprenditrice è quella persona che conosce il marketing e la gestione finanziaria della propria azienda.

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Staff

Accoglienza del cliente in un centro estetico: conosci l’effetto regina?

L’accoglienza del cliente in un centro estetico è un’attività fondamentale, in quanto rappresenta il modo in cui il centro vede le proprie clienti, come interagisce con loro, quanto e come le “celebra” e le fa sentire importanti e coccolati.

Nel corso Cordenia per sintetizzare questo approccio suggerisco di regalare alla clienti del centro un “momento di nobiltà” ogni volta che vengono nel tuo centro, un vero e proprio “effetto regina”.

Così come le nobildonne del passato potevano permettersi di avere schiere di servitori pronte ad accudirle e a soddisfare ogni loro richiesta, allo stesso modo oggi (con le debite proporzioni) lo staff in grado di dare questa sensazione alle clienti del centro riuscirà a conquistarle e fidelizzarle per sempre.

Parlo di MOMENTI di nobiltà perché, ovviamente, la cliente resta nel centro solo pochi minuti, un paio d’ore al massimo.

Una volta fuori tornerà nella spietata vita reale, spesso chiamata essa stessa a rispondere alla richieste di figli, mariti, capi, ecc. ecc. rimpiangendo i minuti passati da voi e attendendo impaziente di essere di nuovo la Regina, all’interno del vostro cento.

Riuscire ad avere tutto lo staff così fortemente votato alla cura e servizio della cliente è impresa per nulla facile e scontata.

La cultura dell'accoglienza del cliente in un centro estetico, così come la cultura aziendale tutta, è la diretta espressione dei valori e dei principi della titolare stessa.

La cultura del servizio, infatti, non si può installare con un regolamento o codificare in una procedura; e nemmeno può essere imparata in un corso, o leggendo un libro perché è più simile ad una filosofia, ad un “modo di vivere e sentire” la propria professione come servizio, appunto.

Dove si impara quindi la cultura del servizio?

Come è possibile trasferirla a tutte le collaboratrici del centro?

Per provare a rispondere a queste domande ho pensato a quella che è stata la mia personale formazione alla “cura del cliente” e senso di “servizio”.

Anche tu potresti aver avuto esperienze simili… e questo potrebbe essere un problema se stai formando nuove collaboratrici.

La cultura dell'accoglienza appresa in famiglia

La mia prima formazione nella cultura del servizio è decisamente cominciata in casa.

Mi ricordo un vero e proprio training da parte dei miei genitori nel come ci si relaziona con le persone, come si saluta (e come NON si saluta) come si guardano, come non si guardano, persino come si risponde al telefono. 

Con tanto di feedback e correzioni ogni volta che non veniva fatto nel modo corretto.

Ora, qualcuno di voi mi dirà: “vabbè, è normale che i genitori educhino i propri figli, che cosa mi stai dicendo?

La realtà, però, può essere molto diversa da così. 

Ci sono persone che crescono in famiglie disfunzionali, o dove non ci sono le occasioni le opportunità per fare scuola su questi aspetti.

In questi anni, ad esempio, mi è capitato spessissimo di sentire titolari lamentarsi di giovani collaboratrici perché “danno del tu a tutte le clienti, anche quelle che non conoscono, anche più grandi di loro“.

Quindi, se siete fortunate avrete nel vostro staff persone che hanno ricevuto una prima educazione al servizio direttamente a casa ma, se così non fosse, sarà compito della titolare provvedere a questa “carenza”.

Leggevo di recente che Starbucks, nei suoi processi formativi interni, insegna ai propri impiegati quel genere di abilità che la famiglia, la società e la scuola non sono riusciti a trasmettere. 

Tutti gli impiegati, solo nel primo anno, passano almeno 50h a lezione e altre decine di ore a casa sui libri o insieme ai mentori che vengono assegnati loro.

Senza arrivare a tanto, come titolari, non possiamo però nemmeno scandalizzarci se, a qualche giovane dipe, dovremo insegnare ANCHE come si saluta.

Quella che per noi è una formazione scontata e di base, perché ci è stata impartita in casa, fin da piccoli, per molte persone è semplicemente un corso tutto nuovo, ancora da iniziare.

La cultura dell'accoglienza appresa sul posto di lavoro

La seconda grande scuola di “cultura del servizio” per me è stato proprio il mio primo lavoro.

Ho mosso i miei primi passi nel mondo del lavoro in una società di formazione (guarda il caso) e sono stato esposto ad un sistema di “addestramento” e controllo interno in cui collaboratori più esperti educavano le new entry come me su i segreti del mestiere.

Come bisognava vestirsi (la divisa), il rispetto degli orari, dei ruoli e delle gerarchie, e poi proprio tutte quelle attenzioni al cliente: come accoglierli, come accompagnarli al loro posto durante i corsi, come gestirli nelle pause, ecc. ecc.

Organizzare un corso significava mettersi al servizio dei partecipanti per fare in modo che vivessero l’esperienza migliore possibile.

Per questo anche i dettagli diventano importanti: la musica nelle pause, il comfort dell’aula, uno sguardo e un sorriso sempre disponibile per chi aveva bisogno di supporto ecc. ecc.

La stessa cura dell’esperienza che oggi provo a condividere con chi viene a far parte del nostro staff quando organizziamo eventi dal vivo e che, mi auguro, venga percepita dalle nostre allieve.

Questo per confermarti ancora una volta che, sia a casa sia al lavoro, l’educazione e la formazione alla cultura del servizio non è un episodio, non è e non può essere un webinar o una riunione che innesta questa sensibilità nella testa (e nel cuore) di ogni operatrice del centro.

Ma, se questo insegnamento richiede anni e avviene sopratutto attraverso l’esempio, l’emulazione e il mentoring, è possibile inserirlo in qualche modo nei processi formativi del centro?

Si dice che, per comprendere appieno la sensazione che vogliamo trasferire ad altri, dovremmo anzitutto provarla noi in prima persona.

Pensa, ad esempio, alle manualità di un massaggio o alla sensazione di un peeling sulla pelle: molto meglio sperimentarle in prima persona se vogliamo capire davvero cosa proveranno le nostre clienti.

Quindi, per imparare cosa significa essere coccolati davvero, per vivere noi “il momento di nobiltà” da domani tutti in vacanza in un resort 5 stelle lusso per almeno due settimane, ok? ??

In alternativa voglio lasciarti con una strategia che può aiutarti a risparmiare un po’ di tempo e sopratutto, molto denaro.

Per familiarizzare con le atmosfere da nobiltà e respirare le sensazioni di cui stiamo parlando voglio suggerirti tre film (due film e una serie tv).

Sono tutti e tre molto belli e raccontano storie altrettanto belle quindi, se vogliamo, si tratta anche di una visione piacevole e di svago.

Tuttavia, ti invito a guardarle (o riguardarle) con un approccio formativo chiedendoti cosa c’è di utile per te e per il modo di gestire l’accoglienza del cliente in un centro estetico come il tuo.

Sarà poi tuo compito solo tradurle e adattarle al contesto moderno del centro estetico (banalmente, non è il caso di dare del “voi” alle clienti e nemmeno fare gli inchini).

Bene, adesso corri subito a recuperare:

Buona visione…ehm, intendevo buono studio! 😉

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Staff

Smartphone sul posto di lavoro? É il male assoluto: ecco perché

Andiamo dritti al punto: l’utilizzo dello smartphone sul posto di lavoro deve essere assolutamente vietato, per tutte le operatrici e per tutta la durata del turno.

Con la sola eccezione, ovviamente, della Cordenia che risponde al cellulare aziendale per le attività inerenti al suo ruolo.

Punto.

Dovrebbero essere sufficienti questa indicazione basilare, da inserire a caratteri cubitali nel regolamento del tuo centro e, diciamolo, un po’ di buon senso.

Ma, purtroppo, anche le regole più semplici a volte sembrano difficili da far rispettare, per non parlare del buon senso che è difficile da trovare in grandi quantità .

Infine, siccome chi legge questo articolo non è certo un bambino piccolo a cui basta dire cosa fare e non fare, alla stregua di “si fa così, perché l’ho detto io“, mi sembra corretto fornirti qualche motivazione in più.

La tua operatrice ha davvero il tempo per usare lo smartphone sul posto di lavoro?

Il lavoro dell’operatrice in un centro estetico, non è fatto solo di trattamenti in cabina. Ci sono tante piccole “pause”, più o meno lunghe, durante la giornata.

La cliente potrebbe arrivare con qualche minuto di ritardo rispetto all’appuntamento.

Oppure c’è un buco tra un appuntamento e quello successivo.

O magari si tratta dei momenti di posa dei trattamenti.

O anche di quei brevi momenti tra un appuntamento e quello successivo.

Più banalmente, il tempo che si lascia alla cliente per spogliarsi e rivestirsi, o l’attesa prima che inizi la riunione con lo staff.

Per non parlare della propria, doverosa, pausa fisiologica (quando vai in bagno, per intenderci).

Insomma, l’operatrice più ingenua e sprovveduta potrebbe pensare che “un’occhiatina veloce al cellulare” in questi momenti non fa male a nessuno.

“Che sarà mai? che differenza fa?”, sono le giustificazioni più comuni.

Bene, ti spiego subito qual è la differenza: utilizzando lo smartphone sul posto di lavoro…

...le persone fanno colare a picco la produttività

Siamo onesti, cosa vai a guardare appena sblocchi il cellulare?

Le notifiche di Facebook, Instagram e altri social vari; chi ha commentato cosa, chi ha messo like a quale foto, ecc. ecc.

In secondo luogo (o primo, a seconda delle abitudini), si passa a Messenger e Whatsapp per leggere i messaggi ricevuti e chattare qualche minuto con le amiche.

Ora, davvero pensi che, mentre tu e le tue dipe siete al lavoro, mentre tutte le vostre attenzioni devono essere sulle esigenze delle clienti, distrarsi continuamente sui social sia utile e produttivo?

Sicuramente no.

Quando (se) c’è qualche minuto libero, deve essere occupato, ad esempio, per riguardare la scheda della cliente.

Oppure per ripassare i contenuti di un prodotto.

O per verificare che in cabina sia tutto in ordine.

Oppure, udite udite, chiedere ad una collega come posso aiutarla, visto che ho 5 minuti liberi.

Insomma, il tempo per guardare il cellulare non c’è, davvero.

Ma la cosa peggiore è che, anche solo quei pochi istanti davanti allo schermo, prendono la tua attenzione e la portano anni luce lontano dal tuo lavoro, dalle cose importanti in quel momento.

In un centro in cui è ammesso l’uso del cellulare, quando tito e operatrici tornano nuovamente davanti alla cliente dopo una “pausa” tra Facebook/Instagram/Whatsapp, sono nel 100% dei casi più distratte di quanto non potrebbero (e non dovrebbero) essere.

Ecco spiegato perché usare lo smartphone sul posto di lavoro è un vero nemico per la tua azienda.

Esistono disposizioni sull’uso del telefono nel regolamento del tuo centro? Quali sono?

Oppure ti affidi ciecamente alla coscienza e all’autocontrollo del tuo staff?

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Gestione finanziaria

Accantonamenti in un centro estetico: non temere più F24, TFR e tredicesima

Accantonamenti in un centro estetico? E cosa diavola significa?

Vedi, oggi voglio affrontare con te un tema decisamente molto trascurato a livello aziendale, non solo nei centri estetici, ma anche in imprese di grandi dimensioni.

Mi riferisco proprio alla buona abitudine di prevedere degli accantonamenti per il tuo centro estetico nella programmazione delle spese del centro.

Come dici? Sono usando paroloni troppo tecnici? 

Continua a leggere: tra poco ti sarà tutto chiaro.

Cosa sono gli accantonamenti in un centro estetico?

In poche parole, devi considerare gli accantonamenti come delle spese vere e proprie che sostieni ogni mese, perché sono soldi che prelievi dal conto del centro e che metti “al sicuro” in un altro conto dedicato (corrente o deposito).

Lo scopo di questi soldi e di questa operazione di accantonamento è avere poi disponibile quella somma nel momento in cui dovrai sostenere una grossa spesa, senza dover quindi andare in sofferenza di cassa.

L’obiettivo degli accantonamenti è infatti coprire tutte quelle spese programmabili e che si accumulano con certezza ogni mese, ma che non corrispondono ad un’uscita di cassa o banca ogni mese.

Vediamo adesso quali sono i due tipi di accantonamenti che devi prevedere.

Le tue tipologie di accantonamenti che devi realizzare

Il classico esempio di spesa per la quale devi accantonare è proprio il TFR: è programmabile (un dodicesimo dello stipendio mensile di ogni dipendente), si accumula di mese in mese e viene liquidato – di norma – all’interruzione del rapporto di lavoro.

Un altro esempio è la tredicesima. 

Anche in questo caso, è un costo che non va sostenuto ogni mese, è programmabile (è sempre un dodicesimo dello stipendio) e lo si eroga sicuramente una volta all’anno, cioè a dicembre.

Anche le imposte e le tasse devono rientrare tra gli accantonamenti: anche se si pagano a giugno e a novembre, le imposte non spuntano fuori dal nulla, ma maturano ogni mese in cui generi utili (quindi spero ogni mese).

Quelli per tredicesima, TFR e F24 sono accantonamenti che definisco come “obbligatori”, nel senso che rappresentano la base minima per poter effettuare una buona programmazione del centro.

Esistono poi degli accantonamenti non obbligatori, ma che ti consiglio caldamente di prendere in considerazione.

L’esempio classico è rappresentato dalla manutenzione straordinaria nel centro.

É normale che, ogni due o tre anni, si debbano fare degli interventi di manutenzione del centro: imbiancare, fare dei lavori sull’impiantistica, ecc..

Allora, perché non accantonare ogni mese 200 €, che costituiranno il tesoretto per affrontare con serenità 4-5.000 € di investimenti ogni 2 anni?

Lo stesso ragionamento può essere valido anche per gli acquisti di nuovi macchinari: accantonare una somma fissa ogni mese, per avere poi il capitale a disposizione quando è il momento di fare un investimento (senza dover per forza ricorrere a prestiti o leasing).

Adesso tocca a te: hai già inserito la voce “accantonamenti” nella programmazione delle spese di quest’anno e del prossimo?

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Nuovo centro estetico

Vuoi aprire un centro estetico? Ecco le 2 regole da rispettare

Se sei alla ricerca di informazioni per decidere se aprire un centro estetico, devi sapere che esistono 2 regole chiave da rispettare SEMPRE prima di avventurarsi in questo progetto imprenditoriale (se si vuole avere successo ed evitare i guai).

Ebbene sì, le regole da rispettare sull’apertura di un centro estetico sono soltanto due, ma non cadere nella tentazione di infrangerle è tutt’altro che semplice e scontato!

Entriamo subito nel vivo di questo post.

Regola N°1: Non rilevare MAI il centro di qualcun altro per aprire il tuo centro estetico

A scanso di equivoci, la risposta è sì: con “mai” intendo proprio dire “mai” (e poi mai).

Vedi, solitamente si decide di rilevare un centro già esistente per 2 motivi principali:

1) si vogliono risparmiare tempo e denaro acquisendo attrezzature, arredi e qualsiasi cosa sia già pronta all’uso.

2) si vuole sfruttare la banca dati esistente, con la convinzione di poter partire con una base di incasso “certa”.

Il problema è che entrambe le motivazioni partono da un presupposto assolutamente sbagliato: sono orientate alle scorciatoia e alla soluzione “semplice”. Invece, a lungo andare, finiranno per incasinare irrimediabilmente il centro.

Infatti, ricordiamo che un’azienda dovrebbe (anzi, deve) essere aperta poggiando su 2 premesse base:

La premessa n. 1 impone che se non si hanno fondi sufficienti (propri o di terzi) per avviare il proprio centro estetico, significa che è il caso di non aprire.

L’avvio di una nuova attività richiede la disponibilità economica, ad esempio, per coprire gli investimenti in marketing da effettuare per acquisire clientela nuova.

All’inizio bisogna prevedere una fase in cui i costi fissi sono superiori alle entrate, per cui è necessario avere “cassa” sufficiente per sostenere tutte le spese.

Cercare una “scorciatoia” rilevando un centro, significa solo rimandare un problema che tornerà indietro nel breve-medio periodo.

Con la premessa n.2 (strategia di marketing e gestione) invece, la situazione si fa più complessa: mentre i soldi da qualche parte si trovano, le abilità di marketing e gestione sono competenze che appartengono a pochissime aziende in Italia.

Quando si rileva un centro esistente, si è costretti e limitati proprio da quegli elementi che sembravano invece dei vantaggi.

Si è in un ambiente scelto da qualcun altro, con clienti non selezionati dalla nuova titolare e, spesso, con prodotti, arredo e apparecchiature riciclate.

Nella migliore delle ipotesi, rimangono le clienti peggiori della vecchia gestione, quelle che guardano il prezzo e chiedono solo i servizi di estetica base.

Nella peggiore delle ipotesi, non rimane nessuna delle clienti presenti nella banca dati “comprata” insieme al centro.

Quindi, ricordati bene la regola N.1: non rilevare il centro di qualcun altro se vuoi aprire un centro estetico.

Regola N.°2: un centro estetico può essere aperto solo da un’imprenditrice.

Per definizione, un’impresa è aperta da un’imprenditrice, non da un’artigiana.

Per fare impresa, è necessario avere almeno le competenze base da imprenditrice.

Bisogna saper gestire la parte finanziaria.

Saper fare marketing e vendere, per acquisire le clienti e poi svilupparle.

Saper organizzare il lavoro dello staff e gestire le risorse umane.

Queste voci sono solo per fare qualche esempio, l’elenco continuerebbe ancora a lungo.

Il punto è che tutte queste abilità non hanno nulla a che fare con le esperienze pregresse in altre aziende, né tantomeno con gli studi di estetica.

Chiunque, dopo la qualifica di estetista ed il 3º anno, può aprire una partita iva. Questo però non significa che abbia imparato automaticamente a tenerla aperta e a guadagnarci.

Se non si studia e si impara a fare l’imprenditrice prima di aprire il proprio centro estetico, ci si condanna ad anni di sacrifici inumani, per arrivare a stento a pagare le spese.

Perché “essere una brava estetista” è differente rispetto a “guadagnare alla grande con il proprio centro”.

Io non sono nemmeno un’estetista, ciononostante seguo l’apertura e l’avvio di decine di centri estetici ogni anno.

Centri che hanno la lista di attesa di 30-40 giorni e che incassano in un mese quello che un centro concorrente incassa in 6 mesi di lavoro duro.

Come è possibile?

Grazie alle mie competenze imprenditoriali, certamente non a quelle “manuali”.

In conclusione, se vuoi aprire un centro estetico devi farlo da imprenditrice, in una realtà nuova e creata da te.

Mi raccomando: devi aprire da imprenditrice, non da artigiana.

PS (dedicato alle titolari che hanno già il proprio centro): Hai infranto una (o entrambe) di queste regole quando hai aperto la tua attività? Alla lunga ti sei trovata in difficoltà? Come hai rimediato in corsa?